Suor Chiara Di Mauro e la Spiritualità Francescana
Non esiste dubbio che, sin da bambini, il Medioevo lo abbiamo sempre immaginato così, un’idea quasi innata nella mente dell’uomo, un’immagine in cui la lucentezza e la vivacità dei colori sembra dissolversi lasciando spazio solo ad un’oscurità quasi soffocante, ad un buio che rapisce il cuore, a delle tenebre che addirittura sembrano arrivare a spegnere ogni forma di vita. Anche nella notte dei tempi, l’oscurità e il caos era l’unica realtà esistente fino a quando nel nulla si stagliò una voce “Sia la luce” e tutti saremmo pronti a rispondere “e luce fu”.
Ma Medioevo non è soltanto mancanza di luce, oscurità di pensiero; Medioevo, spesso, significa assenza d’amore e tutti sappiamo quanto sia cogente e necessario ricordare al mondo che ciò che lo muove e gli ispira la vita è proprio l’amore, quell’amore che ad Assisi, a cavallo tra XII e XIII secolo, è germogliato dal cuore semplice di un ragazzo – FRANCESCO – e che qui a Siracusa ha trovato nuova linfa nell’anima umile di una donna che in cuor suo ebbe sempre il desiderio di vestirsi di quell’abito che Francesco indossò per primo. Il nome di questa donna era ADELAIDE e per conoscerne la storia non bisogna balzare in quel Medioevo che iniziava ad avviarsi al suo tramonto, bensì nella Siracusa di poco più di un secolo fa. Questa donna andò a cercare il suo Dio in un luogo semplice, inospitale, quasi pauroso: una grotta in cui non c’era nulla, eppure in quel nulla ella viveva in compagnia del suo Cristo….
