Suor Chiara ebbe due angeli custodi che spesso s’intrattenevano con lei. e che lei più volte cita nella sua corrispondenza: «[…] i miei due Angeli custodi non lasciano di sorvegliare. […] Quando sarà ora andranno ad assistervi i miei due Angeli custodi». In un'altra lettera indirizzata al suo padre spirituale, scrisse: «Padre mio, manderò il mio Angelo Custode a portare a V.P. [Venerabile Padre] qualche ambasciata urgente, ma se V.P. permette, in ispirito verrò io assieme a lui».
Gli interventi divini si contrapposero a quelli diabolici. Durante il periodo in cui fu ospite presso il seminario, suor Chiara fu spesso disturbata e percossa dal diavolo che, evidentemente, temeva molto l’anima privilegiata di questa devota di Dio. Le visite avvenivano soprattutto la notte quando, secondo le testimonianze di alcune suore Clarisse, si avvertiva «un forte rumore di catene». Suor Chiara confidava al suo direttore spirituale queste sue apparizioni; in una lettera scrisse: «L’altra notte (5.10.30) mi apparve il demonio in forma d’uomo. Non mi fece dormire tutta la notte. Mi diceva: “Questo tuo direttore ti fa soffrire tanto, come puoi volergli bene?”». in un'altra lettera scrisse: «Il demonio mi venne davanti come un uomo grosso e lungo. Mi diceva: - sei nelle mie mani; la vittoria è mia! – lo scongiurai col nome di Gesù e Maria e subito spariva, stava un poco e ritornava. Lo scongiurai di nuovo. Poi mi disse: Maledetta! Sparì e non venne più». Una volta il demonio le comparve sotto le sembianze di Gesù Bambino ma questa visione non fu accompagnata dalla sensazione piacevole che suor Chiara percepiva sempre nel cuore alla vista del Signore e della Madonna; quella visione le causò, invece, inquietudine: «Essa se ne accorse, fece il segno di croce contro l’apparizione la quale disparve cambiandosi in vampata di fuoco che si dileguò nel vuoto».
Le avversità che suor Chiara dovette subire durante la sua vita si possono spiegare solo alla luce delle azioni demoniache che, sempre, cercarono di opporsi alle virtù della serva di Dio.