Suor Chiara metteva in atto lo spirito di mortificazione anche nei momenti di riposo: fin da bambina dormiva a terra vestita e non usava nulla per coprirsi; sospese tale abitudine durante gli anni del matrimonio ma, rimasta vedova, riprese a dormire a terra. Anche quando dimorò nella Grottasanta, «[…] dormiva vestita su di un pagliericcio senza lenzuola». La sig.ra Lucia Leone, che conobbe suor Chiara quando fu ospite nel suo villino, dichiarò: «Essa non dormiva. Il suo letto era composto di un sacco di paglia e per guanciale usava un nostro appendi panni e per di più dalla parte dei chiodi». ll riposo in suor Chiara era molto limitato rispetto ai naturali ritmi; questo le permetteva di prolungare i momenti di preghiera. Non appoggiava mai le spalle al letto per far riposare il suo corpo e a tale scopo indossava un cilicio che si era cucito da sé. Il cilicio, custodito dai frati cappuccini di Siracusa, era stato lavorato con spago grosso e ruvido e con dei chiodi a uncinetto; nella parte superiore i chiodi formano una croce. Il sonno, come il nutrimento, è fondamentale per la vita stessa, ma per questa Serva di Dio la contemplazione e la preghiera erano contemporaneamente riposo e nutrimento.