Suor Chiara riusciva anche a leggere il pensiero dei presenti dando loro la risposta attesa; era una sorta di colloquio silenzioso che intratteneva con chi le si trovava vicino, come se lo stato di estasi aprisse un canale privilegiato per leggere dentro il cuore degli uomini. Citiamo solo alcune delle tante dichiarazioni presenti in archivio:
Suor Concetta Fichera affermò: «Suor Chiara mi manifestò cose di coscienza che solo Dio sapeva e nemmeno al confessore le avevo manifestate indovinandomi ogni mia angustia».
La religiosa talora leggeva i pensieri e i sentimenti delle persone anche a distanze considerevoli. Una volta, uscendo dalla chiesa dei Cappuccini, mentre si trovava insieme all’amica Lucia Leone, accadde un episodio singolare:
«Ricordo che uscendo dalla chiesa dei Cappuccini, mi fece affrettare il passo, indicandomi una signorina che si aggirava sulle Latomie, e mi disse: “Vedi quella signorina? Ha intenzione di buttarsi giù nel precipizio; però prima verrà a parlare con me, quantunque non mi conosca”. Infatti, rincasata, avevo appena avuto il tempo di preparare una tazza di latte per suor Clara, che si sentì bussare alla porta. Era quella signorina, che volle parlarle, e quando stava per partirsene, suor Clara le offerse il latte preparato per lei e le disse: “Stia tranquilla, tutto si calmerà; ritorni a casa poiché i suoi genitori l’aspettano”».
Il comm. Agati, in una lettera al p. Gesualdo Dato, scrisse:
«[…] Avevo avuto detto dal compianto Arcivescovo, a proposito delle risposte che dava Suor Chiara a chi le rivolgeva domande mentalmente, che, se effettivamente la suora come si affermava da alcuni, leggeva essa nella coscienza di chi la interrogava, trattavasi di cosa molto seria, poiché nella coscienza soltanto per opera di Dio si può leggere. Intanto dopo di essermi assicurato che la suora, durante l’estasi, era assolutamente insensibile, pregando alcune donne che si trovavano presenti, di fare in modo di svegliarla, cominciai a rivolgere a Suor Chiara, sempre mentalmente, alcune domande che interessavano me e la mia famiglia. A queste domande mi venne risposto esaurientemente, e talvolta, anche con saggi consigli. Naturalmente da questa visita, durata fino alle ore 22, ne uscii fortemente impressionato, e la convinzione che mi formai, e che tuttavia mi perdura, anche per i fatti prodigiosi che si sono verificati dopo la morte della suora, è che le manifestazioni di Suor Chiara non possono considerarsi come prodotte da fenomeni comuni, ma debbono considerarsi come prodotte da fenomeni soprannaturali, che non è facile indagare. Soltanto la Chiesa – unica competente – potrà dire l’ultima parola, sempre quando Iddio vorrà che fosse onorata la sua serva».