Alle stimmate presenti nelle mani, nei piedi e nel costato che si accentuavano il giovedì e il venerdì, si aggiunsero le stimmate alle tempie, alla fronte e talvolta in tutto il viso. Queste ferite le procuravano il dolore tipico della corona di spine del Crocifisso. La signora Spadola che la ospitò a Ragusa scrisse:
«Suor Clara aveva le stimmate alle mani, ai piedi e al costato, e soffriva la coronazione che ogni venerdì le imporporava di sangue la fronte e le lacrime agli occhi. […] Al giovedì nel pomeriggio, iniziando l’estasi della Passione, mi diceva: “Giuseppina, andiamo al Calvario!”. […] Avrei desiderato far vedere a tutti l’intera Passione di Gesù che in lei si ripeteva ogni venerdì, con la coronazione di spine, col sangue che le colava dalla fronte, la crocifissione e l’agonia terribile, per cui verso il pomeriggio del venerdì, stendeva le braccia e le mani, che teneva fasciate coi guanti, congiungeva i piedi, pure piagati e coperti, sollevandoli dal letto, in una posizione straziante, finché poi si abbatteva e prendeva la figura precisa di un crocifisso, proprio perfetta che mi faceva impressione».