Un altro episodio significativo legato alle stimmate di suor Chiara, riguarda l’anello di carne comparsole nel dito anulare destro negli ultimi anni della sua vita.Sin da bambina, Gesù prometteva alla piccola Adelaide che, un giorno, ella sarebbe divenuta sua sposa. Quando fu costretta a sposare Giuseppe Cortada, nel giorno del suo matrimonio, come si è già accennato, scomparve improvvisamente dal dito di Adelaide l’anello nuziale e vani furono i tentativi di ritrovarlo. Invece, il giorno dei suoi voti da Clarissa, la Madonna le donò, un anello reale; p. Uccello racconta che «svegliatasi dall’estasi trovò al suo dito anulare quell’anello, e la Vergine le disse di conservarlo, non potendo nel monastero portarlo visibilmente, senza che la badessa glielo togliesse»[1]. Tornata a Siracusa, ecco comparirle nel dito anulare un segno a forma di cerchio infuocato[2]. Probabilmente le prime manifestazioni avvennero quando la suora viveva nel monastero delle Clarisse ed esso, da quanto si deduce dai manoscritti di p. Uccello, non fu immediatamente visibile ma «andò sempre accentuandosi fino a dare sangue nel periodo in cui apparivano le stimmate»[3]. Tra le tante testimonianze, riportiamo quella della suora più diffidente che, però, si arrese di fronte all’evidenza: «Ho visto nel dito della mano destra di Suor Clara un anello infuocato e una specie di pietra grande e due piccole a lato, a forma di piaga. Lei sempre [nell’estasi] lo toccava, dicendo: “Oh! Come risplende il mio anello!”»[4]. In ogni caso, durante l’esperimento sulle stimmate alle mani, voluto dal vicario generale, «il segno rosso intorno al dito dava anch’esso sangue sotto l’ingessatura»[5]. Dal manoscritto di p. Uccello, si deduce che suor Chiara vedesse realmente un anello al suo dito (probabilmente lo stesso che le aveva donato la Madonna quando ella prese i voti al monastero delle Clarisse), segno del suo sposalizio con Gesù. Solo lei vedeva «l’anello fulgido, toccando il quale doveva fare sforzi per non andare in estasi, e talvolta non vi riusciva»[6]. Pochissime persone ebbero l’opportunità di vedere questo anello; una suora delle Figlie della Misericordia, degente presso la Casa della Provvidenza , «per favore singolare di Dio»[7] potè ammirarlo due volte. Ella stessa raccontò il fatto al can. Uccello e poi, per ordine suo, a due consorelle, che ne hanno scritto e firmato la sua testimonianza:
«Io Suor Concetta Fichera, Figlia della Misericordia e della Croce, giuro dinanzi a Dio ed alla SS Vergine e per il S. Evangelo di dire la verità e nient’altro che la verità in ciò che sto per esporre. Non credendo io alle cose straordinarie e sante di cui Gesù ha colmato questa creatura che io non conoscevo e che non avevo visto mai, e trovandomi in gravi sofferenze fisiche e morali, chiesi al nostro Confessore, cioè al Can. Uccello Sebastiano, il permesso di far venire al mio letto di dolori quell'anima che dicevano dotata di doni soprannaturali. Dopo lunghe istanze ottenni il permesso e Sr. Clara venne. Ammirai con stupore la sua profonda umiltà nel parlare; le domandai come si chiamasse e mi rispose: Suor Clara. Mi manifestò subito cose di coscienza che solo Dio sapeva e nemmeno al confessore avevo io manifestato. Indovinandomi anche ogni mia angustia, mi fece un segno di croce per obbedienza, come le aveva detto il suo Direttore e nostro confessore. Ne ricevetti sollievo e per alcuni giorni fui esente dai dolori che mi tormentavano. Nell'andarsene io le baciai la mano destra, e stringendola vidi che teneva nel dito una striscia nera come se fosse un anello: lo toccai senza farmene accorgere. Attesto per giuramento formale, per il santo Evangelo, che l'anello era formato rotondo e circondato di rubini e nel mezzo una grossa pietra rotonda. Questo avvenne nel mese di Giugno 1931. Si ripetè altra volta nel medesimo anno […]»[8].
Suor Chiara teneva spesso il dito fasciato per impedire che si vedesse l’anello. Negli ultimi mesi della sua vita il dito anulare era visibilmente rimpicciolito, con i vistosi segni della bruciatura[9]. In tanti videro la fasciatura attorno al dito o una fascetta arrossata che, però, suor Chiara, ritraeva subito allo sguardo dei presenti nascondendo la mano dentro la grande manica dell’abito[10].
[1] Uccello, Bozza sulla vita di Sr Clara, f. 57r.
[2] Cultrera, Un’abitatrice delle caverne, 71.
[3] Uccello, Bozza sulla vita di Sr Clara, vol. 9, f. 43v.
[4] Cultrera, Vita storica di Suor Clara, f. 174.
[5] Uccello, Bozza sulla vita di Sr Clara, f. 44r.
[6] Ibidem.
[7] Ibidem.
[8] Ibidem.
[9] Cf Idem, 45r.
[10] Cf Cultrera, Vita storica di Suor Clara, f. 174.